martedì 24 novembre 2009

Siamo a martedì. E’bastato un pranzo all’Ikea (per favore, notate il locale dove lui la porta) e quattro o cinque telefonate per trasformare l’ira gelida della mia amica in un sentimento trepidante e pronto a perdonare quanto successo.
Durante il loro pranzo di lunedì lei inferocita ha infierito a parole contro e lui e la moglie, e lui, mani sotto le cosce, assentiva come un bravo bambino dicendo “Hai ragione, le do troppa corda, sbaglio a trattarla e poi faccio rimanere male te.” Falso ipocrita e mentitore.
E poi, colpo di scena, parlando parlando, cosa salta fuori? Che la cara mogliettina, naso storto e bocca storta, sederone e spalle strette, solo più giovane di lei, ma assolutamente irrilevante visto l’aspetto, prima di sposarsi con lui era l’amante di un uomo sposato.
Ma come, si è arrabbiata lei, non era quella che si è erta a protettrice del sacro vincolo del matrimonio? Io sono uscita con te perché ci conosciamo da vent’anni, ma mai nella mia vita ho accettato inviti da uomini sposati, lei invece l’ha fatto. Ma allora non dirmi che non ha capito, lei conosce bene le regole del tradimento extraconiugale, sa che tu hai un’altra e tace perché le va bene tenersi comunque il marito, non dirmi che ti ama visto che ti rifiuta a letto, ti usa come lo zerbino delle sue frustrazioni, vuole solo l’anello al dito e i soldi che le porti a casa, e tu non solo continui a starci, ma a suo tempo te la sei anche sposata l’amante di un altro. E lui a rispondere si si , lo so, hai ragione.
Amica, temo che tu non capisca una cosa; le donne i mariti se le tengono stretti, e questo qualunque siano le loro motivazioni, amore o altro. Considera invece che se lui non l’avesse amata, avrebbe sposato una bruttina ex amante di un uomo sposato? E se non fosse legato a lei, credi che ci starebbe insieme? Non parlarmi dei figli, per favore, che i figli si possono vedere anche da separati e non casca il mondo visto che l’anno scorso, proprio tu amica mia me l’hai raccontato, quando ancora non c’era niente fra di voi, lui stesso ti chiese un consiglio perché, vista la pendolarità del suo lavoro, e le scarse ore di sonno che comportava, voleva prendere casa a Firenze e tornarsene alla sua solo il fine settimana. E fosti tu a convincerlo di non farlo, esaltando l’importanza di vivere accanto ai figli che crescono. Quindi, fine settimana si con i figli per dormire di più, ma no per stare con te. Sveglia, non capisci che non sono le parole a distinguere l’amore da un’infatuazione (che forse c’è, chi te lo nega)? Sono i fatti. E i fatti sono che adesso lui sta rientrando in casa sua, bacia la moglie e i figli, racconta la sua giornata, si cambia, cena con loro, televisione, bacino della buonanotte, dorme con lei, e tu dove sei?
Mora, irresistibile e intelligente, con tuo marito, ecco dove sei.
Se tu vivessi questa storia come un passatempo, qualcosa che ti diverte, senza implicazioni, ben venga; ma tu stai male, ti accovacci accanto alla schiena di tuo marito e sogni l’altro, piangi e anneghi in un mare di infelicità
Ma allora, se stai male, se hai coscienza che quest’uomo ti mena per il naso, se sai che non hai futuro, ma che ci stai a fare? Scappa, amica mia, siamo a ventiquattro giorni, fra tre settimane e mezzo il falsone se ne va a Roma con l’allegra brigata e tu dovresti stare attaccata al telefono in attesa che si ricordi di farsi vivo, magari come fa spesso con un sms privo di scritto che vuol dire (secondo lui) ti penso ma non ho possibilità di scrivere niente, e invece vuol dire, secondo me, teniamo tranquilla la scema senza troppa fatica?
Lo so che tuo marito ti ha profondamente deluso, tanta bellezza e dietro niente, ma lo amavi come invece non avevi amato questo; non ricordi? Tu non l’hai voluto sposare. Guardasti con orrore la casa che aveva trovato per voi due, non ti ci vedesti all’epoca moglie di quest’uomo. Che ci trovi oggi?
Comunque, non aver paura, non c’è nessun grande amore che distruggerai lasciandolo. Lui non ti ama.
Giusto, no?

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