venerdì 4 dicembre 2009

Ma possibile che in tutto il web non ci sia nessuno disposto a dirmi se sono io a sbagliare, piena di rabbia per quello che sta succedendo alla mia amica, o se davvero è come penso io, cioè che a lui non importa proprio niente di lei? Accidenti, ma una bella donna in quella maniera, quell'uomo dovrebbe ringraziare il cielo ogni mattina, e invece... Non ricordo se vi ho mai detto che la mia amica ha conosciuto incidentalmente la moglie per motivi di lavoro; morale lui ieri le racconta di aver detto alla moglie che lei è una sua ex di vent'anni fa, e il gufo, che diversamente non so definirla, ha commentato "Ma è vecchia!"
Questa mattina lei gli dice. "Scusami, quel commento mi ha offeso, ho chiesto a varie persone e tutte mi hanno confermato che non dimostro gli anni che ho e anzi che un commento del genere significa solo invidia e desiderio di sminuirmi."
Secondo voi, che ha detto lui?
Ipotesi 1 - Lo so benissimo, cara, tu sei bella...
Ipotesi 2 - Purtroppo mi rendo conto che mia miglie è un'invidiosetta...
No, signori, lui ha detto :" Ma scherzi, era assolutamente in buona fede, la verità è che ti ha sgamato che sei più vecchia di me, poverina, perchè doveva volerti sminuire?"
Scusate, ma perchè cavolo lei non gli molla un cazzotto in bocca non appena lo vede?
Parliamoci chiaro, amica mia. Quest'uomo difende a piè sospinto la moglie ogni qualvolta c'è qualche commento da parte tua. Questo non ti fa venire in mente che forse (forse, eh!) lui a questa donna ci tiene e tu sei come più volte ti ho ripetuto, il salvagente di scorta, la gratificazione, la res nullius?
Per favore, ditemi voi.

mercoledì 2 dicembre 2009

Ed ecco gli ultimi avvenimenti. Grande gita per festeggiare un anno di ritrovato amore. Lui l'ha portata alle terme e lì, mano nella mano, hanno fatto i coniugi. Lui che le proclamava amore e la rimproverava di aver buttato via diciotto anni, m'avessi sposato allora, le ha detto. Tutto bello, quindi, tutto a posto.
Ma a posto di che, brutta stupida? Se quando vi siete salutati ti ha detto che se doveste lascirvi lui se ne farà una ragione, "accontentandosi della minestrina che ha" (sic!). L'hai capito o no che lui sta vivendo come un naufrago, un braccio a tenere la tua ciambella e un braccio a tenere la ciambella lei. Se una delle due molla, c'è l'altra a disposizione. Ma non ci pensa neanche a fare una scelta, o meglio, se scocci troppo molla te, non lei. Lei può scocciare all'infinito, ma non sarà mai mollata. Guarda in faccia alla realtà, non è amore, questo. Se fosse amore lui non respirerebbe più, lontano da te. Siete due adulti, non due ragazzini. A quest'età si ha l'urgenza di vivere insieme, la necessità di condividere, altro che storie; si ha la coscienza che il tempo rimasto è poco. Ci sei solo tu intrappolata nell'ingranaggio, e fra qindici giorni devi avere il coraggio di tagliare. Che senso ha continuare in quest'assurda agonia? Che senso ha prolungare un dolore che non sta portando a niente, non ci sarà mai un futuro per voi due, non ci sarà mai niente. Vedrai. Tu mollerai e lui, appunto, se ne farà una ragione, avendo ben stretto l'altro salvagente. Però, anche se soffrirai, credimi, te ne farai anche tu una ragione, davvero. Il tempo è galantuomo, riuscirai a superare anche questa, non ti manca la grinta. Ci sono altre cose a cui devi pensare, ora. Il tuo lavoro, tuo figlio, le promesse che la vita ti sta mettendo davanti. Lo so che a dirlo ora è triste, vorresti altro, però, guardiamoci in faccia: avresti il coraggio di dare una pedata nel sedere a tuo marito? Dove lo manderesti a vivere? Con che coraggio distruggeresti la vita a un uomo che l'ha basata su di te, sulle cose che avete costruito insieme? Come gli sottrarresti figlio e abitazione? Forse se con il tuo amante fosse un GRANDE AMORE, allora in nome di questo GRANDE AMORE perderesti gli scrupoli e ti separeresti, ma quale GRANDE AMORE vi lega? Questo, per dirlo alla Sciascia, è solo un "amoricchio", lui verrebbe con te solo tirato per i capelli e tu spezzeresti la vita di un uomo per un altro tirato per i capelli? Povera amica, abbia forza e taglia. Alla tua vendetta ci penserò io.

martedì 24 novembre 2009

Siamo a martedì. E’bastato un pranzo all’Ikea (per favore, notate il locale dove lui la porta) e quattro o cinque telefonate per trasformare l’ira gelida della mia amica in un sentimento trepidante e pronto a perdonare quanto successo.
Durante il loro pranzo di lunedì lei inferocita ha infierito a parole contro e lui e la moglie, e lui, mani sotto le cosce, assentiva come un bravo bambino dicendo “Hai ragione, le do troppa corda, sbaglio a trattarla e poi faccio rimanere male te.” Falso ipocrita e mentitore.
E poi, colpo di scena, parlando parlando, cosa salta fuori? Che la cara mogliettina, naso storto e bocca storta, sederone e spalle strette, solo più giovane di lei, ma assolutamente irrilevante visto l’aspetto, prima di sposarsi con lui era l’amante di un uomo sposato.
Ma come, si è arrabbiata lei, non era quella che si è erta a protettrice del sacro vincolo del matrimonio? Io sono uscita con te perché ci conosciamo da vent’anni, ma mai nella mia vita ho accettato inviti da uomini sposati, lei invece l’ha fatto. Ma allora non dirmi che non ha capito, lei conosce bene le regole del tradimento extraconiugale, sa che tu hai un’altra e tace perché le va bene tenersi comunque il marito, non dirmi che ti ama visto che ti rifiuta a letto, ti usa come lo zerbino delle sue frustrazioni, vuole solo l’anello al dito e i soldi che le porti a casa, e tu non solo continui a starci, ma a suo tempo te la sei anche sposata l’amante di un altro. E lui a rispondere si si , lo so, hai ragione.
Amica, temo che tu non capisca una cosa; le donne i mariti se le tengono stretti, e questo qualunque siano le loro motivazioni, amore o altro. Considera invece che se lui non l’avesse amata, avrebbe sposato una bruttina ex amante di un uomo sposato? E se non fosse legato a lei, credi che ci starebbe insieme? Non parlarmi dei figli, per favore, che i figli si possono vedere anche da separati e non casca il mondo visto che l’anno scorso, proprio tu amica mia me l’hai raccontato, quando ancora non c’era niente fra di voi, lui stesso ti chiese un consiglio perché, vista la pendolarità del suo lavoro, e le scarse ore di sonno che comportava, voleva prendere casa a Firenze e tornarsene alla sua solo il fine settimana. E fosti tu a convincerlo di non farlo, esaltando l’importanza di vivere accanto ai figli che crescono. Quindi, fine settimana si con i figli per dormire di più, ma no per stare con te. Sveglia, non capisci che non sono le parole a distinguere l’amore da un’infatuazione (che forse c’è, chi te lo nega)? Sono i fatti. E i fatti sono che adesso lui sta rientrando in casa sua, bacia la moglie e i figli, racconta la sua giornata, si cambia, cena con loro, televisione, bacino della buonanotte, dorme con lei, e tu dove sei?
Mora, irresistibile e intelligente, con tuo marito, ecco dove sei.
Se tu vivessi questa storia come un passatempo, qualcosa che ti diverte, senza implicazioni, ben venga; ma tu stai male, ti accovacci accanto alla schiena di tuo marito e sogni l’altro, piangi e anneghi in un mare di infelicità
Ma allora, se stai male, se hai coscienza che quest’uomo ti mena per il naso, se sai che non hai futuro, ma che ci stai a fare? Scappa, amica mia, siamo a ventiquattro giorni, fra tre settimane e mezzo il falsone se ne va a Roma con l’allegra brigata e tu dovresti stare attaccata al telefono in attesa che si ricordi di farsi vivo, magari come fa spesso con un sms privo di scritto che vuol dire (secondo lui) ti penso ma non ho possibilità di scrivere niente, e invece vuol dire, secondo me, teniamo tranquilla la scema senza troppa fatica?
Lo so che tuo marito ti ha profondamente deluso, tanta bellezza e dietro niente, ma lo amavi come invece non avevi amato questo; non ricordi? Tu non l’hai voluto sposare. Guardasti con orrore la casa che aveva trovato per voi due, non ti ci vedesti all’epoca moglie di quest’uomo. Che ci trovi oggi?
Comunque, non aver paura, non c’è nessun grande amore che distruggerai lasciandolo. Lui non ti ama.
Giusto, no?

lunedì 23 novembre 2009

LUNEDI’:
Parliamo di sabato?
Lui non si era più fatto vivo.
Lei, con un po’ di tristezza, aveva lasciato correre.
Alle nove e mezzo di sera, cena elegante, tonno con sesamo in tavola. Lei infila il primo boccone in bocca e dice: “Squisito!” Ed era squisito. Le arriva un sms.
Lo legge e arrossisce leggermente. Vedo che fa fatica a continuare a mangiare. Con sforzo finisce quello che ha nel piatto, poi mi lancia un’occhiata che è una richiesta di aiuto, si alza per andare in bagno. Dopo un minuto la seguo, c’era scritto: “Stasera grande lite. Solo per i 2 piccoli rimango qui. Ti amo.”
Sapete cosa mi ha detto la disgraziata? “Povero tesoro, là solo con quella carogna, e ha trovato il tempo di mandarmi un pensiero. Vorrei tanto poter essere con lui.”
Le notizie di oggi?
Sappiate che la lite era nata per un attacco di invidia che la suddetta moglie di lui si portava dietro da venerdì sera, a cui era seguito una finta scena di disperazione condita da “nessuno mi ama, non valgo niente, neanche tu mi ami” che lui ha placato con carezze, conforto e sesso.
E lei? Lei che era stata tutta la domenica con il cuore in gola, che aveva pianto pensando a lui, mentre lui allegramente a pranzo fuori con la famigliola dopo aver fatto la sua bella scopata del sabato sera.
Non è una bella trama per un libro della Bertola?
E io, l’amica, devo permettere che la trattino così, tacere e non farle capire quanto questo la meni per il naso, prima litiga e allora le manda l’sms che significa, “male che vada c’è l’altra scema”, poi si risistema tutto e alla scema chi ci pensa più. Simbiosi totale per un intero giorno, in cui non c’è più tempo di mandare notizie.
No, l’amore non è questo, l’amore è passione e disperazione, desiderio di sentire e sapere, voglia spasmodica di essere insieme. Lui neanche le ha chiesto di vedersi a pranzo, pur sapendo che questo è sempre possibile.
Basta, mia cara amica, a te ora ci penso io. La vendetta sarà tremenda, e poi dopo mi ringrazierai.

sabato 21 novembre 2009

Vogliamo parlare adesso di quello che sta succedendo nella sua vita?
La scema era appena arrivata a New York quando gli ha mandato il famoso sms di luglio.
D’altra parte lui le aveva raccontato di non poterla cercare mentre era con la moglie, invece l’aveva chiamata, una due tre volte.
Lei si era stupita.
In pieno jet lag gli ha risposto quel che vi ho scritto nel primo post.
Solo che in Italia erano le quattro del mattino.
E la bruttina stagionata (così ha raccontato lui) ha aperto l’sms, e poi ha controllato le chiamate e poi l’ha svegliato e gli ha chiesto chi era.
Che avreste fatto, voi?
Io avrei detto che era un amico. Di fronte a un testo così innocuo, voglio dire.
Lui no, lui dice di avere una relazione. E la moglie NON FA NIENTE. E nonostante lei non faccia niente, LUI SCOMPARE.
Ma voi ci credete? Io non ci ho creduto affatto.
Secondo me lui voleva liberarsi di lei e ha cavalcato il fatto contingente. Nessuno ha letto niente e nessuno ha confessato niente. Tutto inventato a uso e consumo dell’amante, quale migliore occasione per togliersela dai piedi dandole anche la colpa? Poi ci ha ripensato e si è detto, ma se perdo la scema a me chi mi gratifica più? E quando è tornato l’ha richiamata. Cambiando però le variabili della relazione, lei adesso assoggettata a lui perché è quella che ha sbagliato, quella che adesso non può più chiedere niente perché con il suo errore gli ha legato le mani.
Però in quel giorno di luglio le ha raccontato che la moglie voleva buttarlo fuori di casa.
E lei, povero cuore, che fa?
Telefona disperata in Italia e confessa alla sua famiglia, madre fratello e sorella, di avere un amante, di averlo messo nei guai, che bisogna aiutarlo, e giù pianti disperati che hanno commosso tutti; voglio dire, tutti in quel momento hanno creduto alla storia del grande amore, e allora via alla solidarietà, la sorella cha apre la villa del Forte per ospitarlo, il fratello che contattata un noto avvocato divorzista, la madre che si offre di pagare i conti legali.
E allora lei lo richiama per dirgli che sta rientrando precipitosamente in Italia, comunque è tutto a posto, la grande macchina si è mobilitata.
Sapete che ha fatto lui?
Non l’ha fatta parlare, le ha detto, richiamami fra due ore adesso ho da fare (la moglie non c’era, lui era con i figli) e dopo due ore le ha risposto, ho fretta, sbrigati, grazie ma non ho bisogno di niente.
Morale?
La famiglia si è disgustata, la madre ha pagato settemila euro all’avvocato divorzista e le ha detto, quel verme deve uscire dalla tua vita, i fratelli la guardano con disprezzo, ogni giorno tutti le ricordano che lei è in mano a un pappone.
Se fosse amore, non si sarebbe offerto di restituire i soldi dell’avvocato?
Se fosse amore non avrebbe approfittato del momento (se fosse stato vero) per lasciare la moglie?
Se fosse amore non avrebbe guardato con orgoglio a una donna che metteva tutto in forse per lui?
Aiutatemi, non voglio sbagliare, dite anche voi se la pensate come me.
Okay, nessuno si è fatto vivo, ma se qualcuno ha letto forse mi ha sgamato.
Non sono io la protagonista della storia.
Sono la sua amica.
Quella che raccoglie quotidianamente il racconto della sua sofferenza.
Per questo ho potuto fare commenti così franchi sull’aspetto dei protagonisti.
Lui è brutto, l’ho visto io, in una foto che le ha inviato questa estate sul telefonino.
Lei a guardarmi con quegli occhioni scuri e io che avrei vomitato sul quel faccione orribile.
La moglie è bruttina, me l’ha raccontato lei e non ho motivo di dubitare della sua parola, è come me un’inguaribile romantica portata a vedere del buono in tutti. Credo le abbia fatto anche un po’ pena, nel suo essere bruttina e meschina.
Che la mia amica sia irresistibile me lo dicono gli occhi e i corteggiatori che ancora le volteggiano intorno a quarantasette anni. Ebbene si, questa è l’età. E quarantasei ne ho io.
Ma come, le ho anche chiesto, sono anni che respingi con decisione gli assalti di uomini, ferma e forte in questa tua cattobigottaggine, e poi sei finita con uno del genere?
Lei risponde che lo ama. Già, i particolari riguardo a quanto faccia schifo lui, lei non li avrebbe mai detti, soffrendo come un cane insiste con tono sognante a parlare del grande amore che li unisce. Li descrivo io, e non sono una vecchia zitella frustrata. Se la mia amica è stata ed è irresistibile, io sono stata addirittura bellissima, ho camminato con passo di danza sulla testa degli uomini.
Lei adesso si è spenta, rideva sempre e non ride più.
Sapete che le ha detto lui ieri?
Come siete stupide voi donne, credete a tutto quello che vi dicono, basta raccontarvi che sembrate più giovani o interessarsi ai vostri discorsi, e subito ci cascate.
Lei ascoltava e voleva morire, così mi ha detto.
Ha fatto finta di niente e ha ripensato a ciò che le ha sempre detto lui. Poi ha pianto tutta la notte, in silenzio per non farsi sentire dal marito. E oggi è tutto il giorno che viaggia con quel cellulare, sperando che lui le mandi l’sms con scritto “Puoi?” che vuol dire che lei può chiamare. Perché, ovviamente, chiama lei.
Ma l’sms non arriva. Ripeto, probabilmente questa mattina lui ha imbarcato su quella brutta macchina l’allegra famigliola, la moglie bruttina, i figli piccoli, e tutti insieme appassionatamente sono andati a Viareggio in gita, per accompagnarlo dal barbiere.
Tutti insieme appassionatamente, lo capisci o no?
Lo capisci che lui ha te, Belen quarantenne, ma tiene alla racchietta che benché più giovane è più stagionata di te?
Hai ventotto giorni, liberati di lui, non ti ama. Smetti di credere a un sentimento che non esiste, se ti amasse avrebbe bisogno di sentirti sempre, si nasconderebbe sotto la macchina per poterti chiamare e udire la tua voce, proverebbe fastidio con lei accanto, non le girerebbe le tue barzellette come ha fatto qualche giorno fa, lo capisci?
Svegliati amica, sei ancora bella e giovane, non è lui che ti sta traghettando verso l’immortalità, è il contrario, lui ti farà vecchia e tu appassirai nell’illusione di questo amore.
Ti sta sfruttando, sfrutta la tua bella casa, le tue conoscenze, la tua bellezza, per sentirsi gratificato e riequilibrare il rapporto con sua moglie, dove era fino a ieri lo zerbino. Gli servi per sentirsi forte.
Chi mi aiuterà in questi ventotto giorni a farglielo capire?

Questo è amore?

Ho deciso di scrivere quello che sta succedendo in un blog invece che direttamente in un diario perchè l'idea che forse (prima o poi) qualcuno mi legga mi imponga necessariamente il massimo della sincerità. E anche (perchè no?) la speranza che di fronte ai miei dubbi e ai miei ripensamenti, se qualcuno entra e legge, riesca a darmi le risposte che da sola non so trovare.Quel che ho capito oggi, comunque, è che la conditio sine qua non per la mia (spero) prossima libertà è riuscire ad avere la certezza che lui non mi ama, e che quindi, qualsiasi cosa io faccia o dica, non ci sarà niente di favoloso che verrà distrutto.Comunque, un passo indietro e cominciamo dall'inizio.Questo è un count down.Ventotto giorni, quattro settimane esatte, all'addio.E poi sedici giorni per riuscire a riincollare un cuore distrutto, che già oggi, prima dell'addio, è in mille pezzi.Ci riuscirò? Devo, perchè in caso contrario, come mi ha detto mia madre questa mattina, il prezzo da pagare sarà ben più alto e ben più terribile.Vogliamo iniziare a raccontare quel che è successo?Partiamo, allora.
Ho quasi cinquanta anni. O meglio, sto nell’intervallo quarantacinque-cinquanta anni. Non specifichiamo esattamente quanti, però non sono una ragazzina, ecco.
E questa storia comincia venti anni fa.
Venti anni fa stavo nell’intervallo venticinque-trenta anni.
Ed ero irresistibile.
Lo so cosa direte; ecco la solita vecchia babbiona che guarda al passato e bara su com’era.
Bè, se le cose devono essere dette come sono (e come erano), invece è proprio così: ero irresistibile. E adesso, care le mie adolescenti che chissà mi leggeranno, lo sono ancora. Una bella donna che è stata una bella ragazza, che forse riesce anche a dimostrare qualche anno di meno. Diciamo che sembro sui quaranta, va bene?
Ero irresistibile, ma un po’ sfortunata in amore.
O forse, come diceva mio padre, poiché non volevo sposarmi creavo sempre tutte le variabili perché le mie storie non approdassero all’altare.
Comunque, senza tanti discorsi, venti anni fa ho conosciuto uno che aveva cinque anni meno di me. Feci di tutto per rimorchiarlo. Non era bello, anche vergine e... non entriamo nei particolari.
Che sacrificio, direte.
Bè, alla fine no. Si rivelò capace di grandi tecniche amorose. E cominciò a piacermi.
Ma io ero io, e gli altri, si sa, non erano niente. Lo lasciai.
Ecco, sarebbe dovuto finire tutto lì.
Anche perché, non erano passati due mesi, incontrai un uomo bellissimo, corteggiatissimo, scapolissimo, refrattario al matrimonio, che però si innamorò di me a prima vista. Ci sposammo in neanche tre mesi. E dopo nemmeno un anno ero incinta.
Tutto bene, quindi?
Doveva esserlo.
Ma la realtà, a volte, ci frega.
Così una certa mattina, io mi accorsi che il mio amatissimo e bellissimo marito era un cretino, e che forse avevo sbagliato a sposarlo.
Delusa, ferita, amareggiata telefonai all’altro. Chiamiamolo Lui, da qui in avanti.
Perché lo chiamai? Ma per farmi consolare, ovviamente.
Civetta, presuntuosa, arrabbiata, volevo che qualcuno mi ricordasse quant’ero unica e speciale e indimenticabile. E Lui lo fece.
Fu così che ricominciammo a sentirci.
Ma non crediate che questo abbia portato a qualcosa.
Lo sentivo, punto. Accettai di rivederlo, anche, circa un anno dopo che mio figlio era nato. Mio marito era via per lavoro e Lui dormì da me. Da me, non con me. Anzi, certi suoi commenti fatti mentre davo da mangiare a mio figlio, commenti pensate un po’ sul parmigiano, me lo fecero schifare, addirittura. Lo avevo ospitato ma guardandolo pensavo: “Ma come può questo anche solo permettersi di continuare a pensare a me?”
Morale, gli anni sono passati. E Lui ha continuato a cercarmi.
A un certo punto si è sposato anche Lui. Mica me l’ha detto, ovviamente, chissà forse pensava che io mi sarei arrabbiata; e invece, quando l’ho saputo, ho pensato: “Che cretino, ma credeva che me ne sarebbe importato qualcosa?” e ancora: “Poveraccia, la moglie, sposato con uno che continua a telefonare a un’altra dichiarandole amore.”
Già, dimenticavo, le sue non erano telefonate d’amicizia. Proclamava ogni volta di amarmi. Amava anche la moglie, certo, ma io ero un’altra cosa, il sogno, l’irraggiungibile, il grande amore.
Voi ci avreste creduto? Io ci ho creduto. In questi venti anni ho creduto di avere lasciato un segno indelebile nel suo cuore. Ditemi voi se sono stata stupida io o se questa perseveranza avrebbe convinto anche altri.
Ogni tanto ci vedevamo. Cercava di baciarmi, e io ovviamente mi scansavo. Poi lui si lamentava e diceva: “Lo so che io ti amo e tu no.” E io, civetta e piena di me, mentivo e dicevo: “Non è vero, ti voglio bene anch’io.” Perché? Un po’ per vanità, un po’ non lo so.
E mio marito? Sempre più bello, sempre più innamorato, sempre più noioso e insopportabile.
Arriviamo a un anno fa.
Che cavolo è scattato nella mia testa un anno fa che dopo diciassette anni da quando ci eravamo lasciati mi ha fatto girare verso di lui in uno di quei momenti in cui cercava di allungare le mani, superare il profondo moralismo del mio carattere e baciarlo?
E sentirmi improvvisamente eccitata come mai mi ero sentita per il corpo perfetto e armonioso di mio marito?
E diventare la sua amante, un’amante ossessionata dal desiderio di stare con lui?
Mi aspettavo che perdesse la testa. Per tutti quegli anni mi aveva proclamato amore assoluto.
E… invece…
Invece, dopo iniziali manifestazioni di euforia e voglia di avermi e amore assoluto e infinita felicità e desiderio sfrenato, ha cominciato a ritirarsi pian pianino.
Attenzione, non così tanto da consentirmi una via di fuga fin che ero in tempo, ma quel pochino che ti fa sporgere infastidita un po’ in avanti a dire: “Bè, ma non eri tanto innamorato di me?” e ti rende insicura. E poi sempre più un su e giù.
I primi tempi mi arrabbiavo, e lui spaventato faceva marcia indietro e prometteva.
Prometteva che avrebbe lasciato la moglie, che avrebbe fatto tutto quello che volevo ecc. ecc.
Poi la marcia è stata sempre un po’ meno indietro. Fino a luglio.
Non entro nel dettaglio.
Vi dico solo che per un mio errore gli ho mandato un sms quando non dovevo e dove non dovevo e la moglie l’ha letto. Io ero a New York per lavoro e Lui al mare con la sua famiglia.
Cosa c’era scritto? “Scusa se non ti ho potuto rispondere, ero a cena. Come hai fatto a chiamarmi?” Senza firma e senza saluti.
Inoffensivo, no?
E Lui che fa? (Perlomeno questo è quanto ha raccontato).
Invece di dire che era, che ne so, un collega, le dice che è l’sms di una donna più grande di lui con cui si vede. Le dà particolari sul mio lavoro, sul lavoro di mio marito, sull’età di mio figlio. Cioè, per calmarla le ha raccontato tutto.
Inverosimile, no? Se vero, terribile per le possibili conseguenze su di me. Voi ci credete? Io non so ancora se crederci o no.
Comunque, Lui scompare per tre settimane, fino a che è in vacanza. Poi, torna al lavoro e mi chiama.
Ti amo, ti amo, devi stare con me, non puoi distruggere il nostro futuro.
Futuro? Quei giorni per me erano stati devastanti. Non ho creduto che per tre settimane lui non avesse avuto la possibilità di inviarmi neanche un sms, anche perché (sempre dai suoi racconti), pare che la moglie, dopo un paio di giorni di muso, non avesse più detto neanche una parola. Capite? Neanche una parola. E questo, non vi sembra inverosimile? E lui neanche un sms mi ha mandato.
Andiamo avanti.
Io ci sono ricascata. Gli ho creduto, insomma.
E siamo ripartiti.
Ma in un modo molto più umiliante.
Io che non temo gli sguardi degli altri su di noi, Lui che non vuole telefonate neanche se ha accanto solo un amico.
E quando mi sono arrabbiata perché mi umiliava mi ha detto: “Se ti va bene, è così, se non ti va bene è così lo stesso.” “Mi stressi, avrei voluto lasciarti. Non mi stressare più sennò ti lascio.”
Improvvisamente venti anni sono andati a gambe all’aria.
Improvvisamente ho capito che Lui mi aveva cercata non per amore, ma perché la mia (allora finta) attenzione nei suoi confronti gratificava e illuminava una squallida vita con moglie bruttina e pure prepotente e poco innamorata. Insomma, lui era frustrato in casa e allora alzava la cornetta e chiamava me. Così poi rientrava in casa con IL SEGRETO dentro: “Tu moglie mi tratti male, ma io ho un’altra, bella e ricca, che quando voglio posso vedere.”
Ecco, questa è la verità
E allora, direte voi, non è tutto chiaro? Che ci stai a fare ancora?
Avete ragione, se fosse tutto chiaro che ci sto a fare ancora io? Ho la mia famiglia, mio marito, mio figlio, il mio lavoro.
E’ il dubbio, che mi frena.
Se lo lascio è finita per sempre, e lo so.
Finite le telefonate gratificanti, e il sesso così coinvolgente.
Però finite anche le umiliazioni, e la sofferenza ormai quasi quotidiana.
Ma se avessi sbagliato?
Se invece le cose fossero come dice lui?
Se, cioè, lui invece mi ama e si comporta così stressato da una situazione pesante, dal fatto che, come dice sempre “si sente in cattività” cioè si trova nella casa sbagliata con la donna sbagliata che non può lasciare per non perdere i due figli (due e quattro anni) a cui è legatissimo?
Se mi ama, non ho buttato via una cosa importante? Una cosa di vent’anni?
Ecco il motivo del blog.
Ditemelo voi: è amore questo?
Quattro settimane.
Fra quattro settimane lui parte con la famiglia per sette giorni, e quando torna parto io per la montagna. Se prevale la tesi che Lui non mi ha mai amato e io sono stata solo la sua gratificazione, dal momento in cui Lui partirà, e che quindi si renderà non più telefonabile, io scomparirò.
E queste quattro settimane mi servono per capire se veramente questo non è amore, e trovare la forza di scomparire.
Sarà un diario giornaliero di quello che fa Lui e dei miei sentimenti.
OGGI:
Mi sono svegliata con il cuore strizzato in una morsa. So che questa mattina andrà dal barbiere. In genere ci va da solo, e quindi ne approfitta per chiamarmi. Quindi infilo il telefono in tasca e aspetto che si faccia vivo.
Ebbene, mi arriva solo un sms in cui dice “Vorrei essere con te.” Ma non chiama.
Che vuol dire?
Che è andato dal barbiere con la moglie e i figli?
Che ha scritto la prima scemata per tenermi buona ma senza aver nessun desiderio di sentirmi?
Ditemi voi.